13 ottobre 2006

That's Entertainment!


Certi film bisogna vederli almeno una seconda volta.
Jake LaMotta, il Toro del Bronx. Rancoroso, sospettoso, infelice. La capitolazione, la resa procurata dall'insofferenza per la prigione che è l'esistenza. La sua Waterloo, dagli altari dei titoli mondiali alla polvere degli spettacoli di varietà nei nightclub di quart'ordine. Il rifiutarsi di smussare gli angoli, di mostrarsi più mansueto, di sorridere. Il rifiuto di accettare certi sogni che non si avverano mai, certi traguardi impossibili. Il fratello che gli chiede: «cos'è che non va?» «che cos'è che non va? le mie mani. c'ho le mani piccole, le mani di una ragazzina» «e che significa?!» «sai che significa? che anche se divento grosso, anche se batto tutti, qualunque cosa faccia io non potrò mai combattere con Joe Louis.» «e certo, lui è massimo e tu sei un medio, lo credo» «ma non avrò mai l'occasione di combattere col migliore che esiste e... e invece io so che... sono meglio di lui. E non avrò mai quest'occasione. E tu mi chiedi cos'è che non va.»
L'esistenza come epopea, e il rifiutarsi di andare a tappeto, neanche per finta, neanche quando decide di perdere. Ma anche la vita come spettacolo.
«Me li ricordo ancora gli applausi, me li sento ancora nelle orecchie, e me li porterò dietro per tutta la vita. Mi ricordo una sera levai l’accappatoio e cascò il mondo: m’ero scordato i calzoncini. Ricordo tutti i KO., tutti i ganci, tutti i jab: è il sistema peggiore per fare una bella cura dimagrante. La mia non è stata una vita squallida: anch’io ho avuto… Ma mi farebbe piacere sentirmi applaudire quando recito come fate con Laurence Olivier quando recita Shakespeare: "Un cavallo, un cavallo. Il mio regno per un cavallo"… Sono sei mesi che non ne becco uno! Ma io non sono Olivier, anche se mi farebbe piacere. E poi lo vorrei vedere sul quadrato a recitare: se con Sugar si misurasse, chi sa quante ne pigliasse! Per cui datemi un’arena giacché il Toro si scatena, perché oltre al pugilato sono attore raffinato! Questo è spettacolo!»

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