03 novembre 2006

Woody Guthrie Vs Briatore


Sono convinto che le cose tipo i libri, i cd, le mostre che vedi, tutto ciò di cui t'interessi, insomma, non sei tu a cercarlo. Sono loro che ti trovano, quando dicono loro.
Io da un po' di tempo ascolto continuamente Bob Dylan. Se Highway 61 Revisited fosse un disco, vero, ovvero avesse forma e materia, l'avrei già consumato in tre settimane. Ma ascoltandolo dall'iPod non si corrono questi rischi.
Allen Ginsberg, appena tornò dall'India, fu invitato ad ascoltare A hard rain's a-gonna fall. Scoppiò a piangere di commozione perché si rese conto che il testimone era passato ad un'altra generazione. Nel 1963, Ginsberg aveva trentasette anni, Bob Dylan ventidue.
E noi? Quando sentiremo queste parole? quando avremo un presidente come JFK, che dichiarò anche lui: «il testimone è passato ad un'altra generazione, non chiedevi cosa l'America può fare per voi, ma cosa voi potete fare per l'America»? Quando molleranno la presa? O quando noi saremo all'altezza di pretendere che il testimone ci venga passato?
Il fatto è che le differenze tra i giovani degli anni '60 e noi sono abissali. Loro erano avidi. Avidi di vita, di sapere, di cambiamenti. La vita era la loro, e volelano esserne padroni. Qualcuno dei nostri padri, sebbene cresciuto in un paese sperduto, agricolo, del profondo sud, a diciotto anni aveva già letto Sartre. (Mio padre no, era democristiano).
Sono cambiate molte cose. La maggior parte di noi oggi è avida, sì, ma di denaro soltanto. Denaro fine a se stesso poi. Ostentazione barocca, pacchianissima, oscena e dannosa. Quarant'anni fa i miti dei ragazzi erano scrittori, poeti, musicisti, pittori. Un mito dei ventenni di oggi sarebbe Briatore: tessuti leopardati, bellissime bagascie che lo circondano, polverina magica a stufo e oro, oro, oro in ogni dove. Immaginatevelo napoletano. Non piemontese, napoletano. Secondo me è quello l'accento suo.
Non sono ancora riuscito a capire se tutto questo l'abbiamo voluto noi, se è la conseguenza naturale di qualcosa, se c'è qualche disegno preciso.
Non lo so. Però non mi fa stare sereno.
Mi piacerebbe avere dei riferimenti vivi e soprattutto con ancora tutti i capelli in testa, insomma. Baricco lo definiscono ancora una giovane promessa ed ha quarantanove anni. Roy hargrove, nel jazz, è nato nel 1969. Anche gli Afterhours, dopotutto, c'hanno gli anni loro.
Nel '59 Miles Davis, dopo Kind of Blue, a trentatré anni, lo volevano già far diventare un pezzo da museo, un rappresentante della vecchia guardia.
Non produciamo più nulla di nuovo. Siamo spenti, fiacchi, apatici.
I ventenni! i ventenni! loro sono la speranza. E' a quell'età che disponiamo del massimo del nostro potenziale creativo. Prima che lo stupore dinanzi alla vita si spenga, con l'acqua dei concorsi al ministero, le tasse, le multe, il tfr, gli occhiali, le lozioni anti-caduta, i non mi sento tanto bene stasera cara, sono stanco, restiamo a casa...

No direction home, un magnifico documentario, opera di Martin Scorsese. Inizia con Bob Dylan che dice:

«La mia ambizione era di partire e, in una sorta di Odissea, andare alla ricerca della mia casa che avevo lasciato molto tempo prima e non ricordavo più dove fosse.
Cercandola, sulla strada avrei fatto degli incontri. Non avevo realmente altre ambizioni.
Sono nato lontano da dove sarei dovuto nascere, sto andando a casa.»

2 commenti:

Anonimo ha detto...

l'unica certezza è la caducità: le cose cambiano di continuo, quindi anche questa nostra situazione non può che essere un transito; i tempi trascorrono e, insieme ai nostri vent'anni, portano via lucidità , carattere e creatività..
sì, i giovani sono il futuro..si dice. Ma allora perchè il loro 'FUTURO', quel 'DOMANI PER I NOSTRI FIGLI' (di cui fino alla -nostra- nausea si fanno carico), proprio noi, diretti interessati, lascia indifferenti?!
E'che cerchiamo di non pensarci, di sperare che anche noi come i giovani sessantottini un giorno reagiremo..e intanto? bè,intanto lavoro in un call-center..sì, ma solo per tre mesi,eh?! dopo REVOLUCIòN!!
e passeranno gli anni; e noi GIOVANI PROMESSE? saremo sicuramente ancora promesse,non più giovani,certo.. e con un bel numero di autografi lasciati qua e là su pseudo-contratti, per pseudo-lavori..
che mondo è un mondo in cui un ragazzo aspira ad un ritorno al passato?..un mondo marcio,più che morto.
dai, questo è il prezzo che nolenti dobbiamo pagare per il progresso: la vita si è allungata; ci dicono che vivremo fino a cent'anni (di media! sei escluso se ti hanno costruito vicino casa una CERANO-BYLL)..in cambio, la chirurgia estetica (che migliora di giorno in giorno) si preoccuperà di farti arrivare a quell'età con un visino ancora fresco, una folta chioma, ecc.e se poi ancora non avrai firmato un contratto a tempo indeterminato..cazzi tuoi..

Anonimo ha detto...

ciao alfrè abbiamo letto il tuo post...di sicuro continueremo a bere con molta più voglia..sic!

oòoòl